L’UVA SECCO CON UN TOCCO DI ANTICO

Come senatore, Catone era un oppositore delle guerre, anche se come console riuscì a sopprimere le tribù ribelli in Hispania e nei suoi ultimi anni fu un convinto sostenitore della distruzione di Cartagine. L’affermazione: “Posca est esculentus, et ceterum censeo Carthaginem esse delendam” può, tuttavia, essere messa in discussione. Come già sapeva Catone: tra il bordo del labbro e quello della tazza possono succedere molte cose.

Peccato che quest’ultimo sia stato creato al posto della richiesta del Primo Cittadino dello Stato (Princeps Civitates) Augusto di immortalare le sue gesta in un’epopea. Un secolo dopo Catone, i romani sembravano non essere più così interessati alla moralità, che si rifletteva nelle natalità e ciò non piaceva affatto al Primo Cittadino. Le leggi approvate, sostenevano il matrimonio, e rendevano meno accettabile l’adulterio oltre a rendere la procreazione un dovere patriottico e i patrizi non sposati furono tassati più pesantemente. La vita frivola di un Ovidio probabilmente non rientrava molto nel quadro morale. Le ragioni dell’esilio di Ovidio nell’8 dC, tuttavia, rimangono un mistero – secondo l’autotestimonianza, una “poesia e un errore”. Il motivo ufficiale, l’Ars Armatoria, potrebbe essere stato il poema, ma qual è stato l’errore? Con il fatto che Julia, la figlia di Augustus, e anche sua figlia abbiano avuto una “stretta relazione” con Ovidio e siano state anche loro bandite, non vogliamo creare voci. Come lo stesso Ovidio sapeva già: “Chi vive tranquillo e inosservato ha vissuto bene”.

La fine dei processi per alto tradimento, i tagli alle tasse, la disponibilità di pane e giochi lo hanno reso il preferito di tutti. Fino a quando non si “ammalò gravemente” – poiché l’avvelenamento era abbastanza comune, qui non diffondiamo voci – e continuiamo a riferire sul mostro. Il coerede, il suocero e il prefetto del pretorio furono educatamente invitati a suicidarsi e il trono fu assicurato. Comportamento non particolarmente evidente in questo momento. I processi per alto tradimento, specialmente contro i senatori, furono ripristinati, solo un po’ più crudelmente. Follia o violenza come intimidazione calcolata. A quanto pare, andava così d’accordo con il Senato che ha persino minacciato di nominare senatore il suo cavallo Incitatus. L’annuncio di spostare la sede dell’impero ad Alessandria era probabilmente più grave. Dopo soli quattro anni di regno, Caligola trovò la morte per mano dei pretoriani: “Se solo il popolo di Roma avesse un solo collo!”.